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giovedì 29 giugno 2017

Metodi di lavoro - II. codifica digitale della musica e impaginazione

In un’edizione così particolare come quella di un antifonale monastico, i problemi posti dalla trascrizione digitale delle melodie e dall’impaginazione complessiva del libro non sono inferiori, per complessità, a quelli posti dagli studi precedentemente descritti.  È necessario infatti disporre di un programma moderno e flessibile che permetta da un lato di realizzare a computer con precisione e qualità tipografica modifiche e rifiniture anche molto fini (cfr. ad es. il problema delle articolazioni neumatiche), dall’altro, data la mole del lavoro, di automatizzare il maggior numero possibile di procedure legate all’impaginazione globale del libro, indici compresi, per ridurre al minimo le possibilità di errore legate alla compilazione manuale.
Il programma scelto per la codifica digitale delle musiche, Gregorio, è parso il migliore disponibile oggi sul mercato globale. Esso presenta numerosi vantaggi a fronte, ci sembra, di un’unica difficoltà:

1)     È un programma open source, disponibile gratuitamente on line per chiunque desiderasse servirsene;

2)     È un programma assai flessibile che permette all’utente, con un po’ di pratica, ampio margine di personalizzazioni e di modifiche;

3)     È un programma ‘giovane’ e vivo, in continuo sviluppo;

4)     Appartiene ad un software di composizione tipografica completo e professionale che permette di gestire sia la parte di codifica musicale vera e propria (tramite il ‘pacchetto’ GregorioTeX) sia il lavoro dell’impaginazione, sfruttando l’enorme versatilità e la grande qualità, ormai provata da decenni di esperienza, del sistema TeX.

La principale difficoltà consiste nel fatto che è un programma, come si dice, WYSIWYM (What You See Is What You Mean, “ciò che vedi è ciò che intendi”), cioè non dotato di un’interfaccia grafica che permetta di agire direttamente sulla pagina che si sta componendo, come ad esempio accade in comuni word processors come Microsoft Word o in programmi di scrittura musicale come Finale o Sibelius che si dicono invece WYSIWYG (What You See Is What You Get, “ciò che vedi è ciò che ottieni”). Basta comunque un poco di pratica per ‘aggirare gli ostacoli’!

Cogliamo l’occasione di ringraziare pubblicamente, in questa sede, tutto il team degli sviluppatori del Gregorio-project, che ci ha fornito costantemente e con ammirevole e generosa dedizione un preziosissimo supporto ed aiuto, e che ha perfezionato proprio in vista della presente edizione le ultime versioni del software.


Il primo volume dell’Antifonale Monastico di Praglia è stato composto integralmente con la versione 4.2 di Gregorio e la distribuzione TeXLive 2016.

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